Paolo Sorrentino

Gio, 31/05/2018


Vedere un film di Paolo Sorrentino (Napoli, 31 maggio 1970), regista, sceneggiatore e scrittore italiano,
 è sempre una esperienza a tutto tondo. La forza della sceneggiatura che riesce a integrare una potente suggestione visiva che si esprimerà nel primo lungometraggio di successo, l'uomo in più, che gli vale nel 2001 diversi riconoscimenti di rilievo. Il film condensa diverse tematiche che accompagneranno Sorrentino nella sua recente ma intensa carriera inaugurando un felice sodalizio artistico con il bravissimo Toni Servillo che nel film interpreta un cantante melodico napoletano Tony Pisapia una figura che assume un ruolo di spirito guida nella visione di Sorrentino.

Tony Pisapia è il cinico artista cocainomane ma al tempo stesso lucido interprete delle contraddizioni di una vita fuori giri costellata di eccessi ma anche di esperienze umanissime che ritroveremo nel bellissimo libro di Sorrentino, Hanno tutti ragione,con il nome di Tony Pagoda. Questo libro è una opera fondamentale per capire il regista, è una storia amara che pare scritta non da un quarantenne ma da un uomo di età più matura che si volge indietro a guardare cosa ne è rimasto di una esistenza dissoluta e al tempo stesso intensissima fatta di concerti donne cocaina e soprattutto una grande considerazione da parte della malavita. C'e un passaggio nel libro che spiega benissimo la grande considerazione malavitosa per Tony Pagoda , un episodio violento ma al tempo stesso di lucida e coerente follia nel quale uno scagnozzo manca di rispetto al cantante lo deride mentre il capo dello scagnozzo si trova in una altra stanza. Quando il capo ('o Pesante ) torna e si rende conto dell'affronto subito da Tony, senza esitare estrae la pistola e spara al suo sottoposto ferendolo ad un piede. L'azione sembra esagerata ma Sorrentino la spiega dicendo che quel criminale, quello che ha sparato, "dal basso della sua esistenza criminale stava spiegando il senso della vita oppure come la vita dovrebbe essere e non è. Stava dicendo che l'Arte è superiore alla vita perché essa contiene l'incontenibile. Lo scatto in avanti." Nel libro come nei film Sorrentino riesce a cogliere il lato umano del camorrista, quello che non ti aspetti , la capacità analitica che solo chi ha esplorato i meandri della violenza può esprimere e comunicare . Ecco la logica. La brutalità del Male percepisce comunque a qualche livello l'arte e ne apprezza la bellezza.
Nel film le conseguenze dell'amore il protagonista (sempre Servillo) è un contabile al servizio della mafia che incappa in un grande errore. Per rimediare viene trasferito in via definitiva in Svizzera dove è costretto dai suoi capi ad una vita blindata il cui unico scopo è quello di fare il riciclaggio di denaro sporco. Nell'algida Svizzera tutto è precluso fuorché mangiare bere dormire e drogarsi una volta la mese per poi ripulirsi il sangue una volta all'anno. Sorrentino anche in questo caso non chiude le porte ad un lato umano del protagonista che arriverà a provare amore per una ragazza che lavorava nel bar dell'hotel. Le conseguenze dell'amore saranno per il contabile fatali (verrà immerso vivo in una vasca di cemento liquido)proprio per aver ceduto alla richiesta di senso che la sua vita gli stava urlando. Sa a cosa va incontro quando decide di aiutare economicamente la ragazza con i soldi della mafia, ma affronta comunque il suo destino. Il lato umano del male riusciamo a trovarlo anche nello splendido L'amico di famiglia, uno strozzino viscido che finirà per pagare a carissimo prezzo, anche in questo caso, le conseguenze di un amore per una giovane sposa di cui si invaghisce salvo realizzare alla fine, che questa relazione era finalizzata a derubarlo di tutti i soldi. Fin qui abbiamo fatto riferimento essenzialmente alla sceneggiatura ma straordinaria è la capacità di realizzare inquadrature inedite, rarefatte, che trasmettono allo spettatore un senso di metafisicità e al tempo stesso di naturalezza. Difficile parlarne senza aver visto il film ma certe immagini resteranno nella storia del cinema italiano. La fumosità gotica dei concerti di Tony Pisapia (L'uomo in più) i colori acidi e surreali degli interni dell'albergo (Le conseguenze dell'amore), la passeggiata metafisica di Servillo alias Andreotti lungo via del Corso alle tre di mattina a piedi con la scorta al seguito, la partita di pallavolo al rallentatore delle ragazze spiate attraverso le persiane dallo strozzino (L'amico di famiglia) il campo lungo che inquadra Sean Penn mentre spinge un carrello della spesa davanti un ciclopico grande magazzino americano (This must be the place) sono solo alcune delle straordinarie suggestioni visive prodotte dal regista. Attualmente è impegnato nella realizzazione del film La grande bellezza di cui si sa poco o nulla se non che sarà una sorta di omaggio alla città di Roma.
Il 21 maggio 2013 presenta alla 66ª edizione del Festival di Cannes il film La grande bellezza, scritto con Umberto Contarello e nuovamente interpretato da Toni Servillo . Accolto in modo contrastante dalla critica italiana, il film realizza il miglior successo del regista al botteghino, con un incasso di oltre 7 milioni di euro. La grande bellezza ottiene riconoscimenti critici più solidi all'estero, in particolare nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il film incassa oltre 20 milioni di dollari in tutto il mondo.
La pellicola ha avuto inoltre una serie di riconoscimenti internazionali: 4 European Film Awards (miglior film, miglior regista, miglior attore e miglior montaggio), il Golden Globe per il miglior film straniero, il Premio BAFTA al miglior film straniero e 5 Nastri d'Argento (miglior attore non protagonista a Carlo Verdone, miglior attrice non protagonista a Sabrina Ferilli, miglior sonoro in presa diretta a Emanuele Cecere, miglior fotografia a Luca Bigazzi e un premio speciale a Toni Servillo).
Il 16 gennaio 2014 riceve la nomination al Premio Oscar 2014 per miglior film straniero e il 2 marzo si aggiudica il Premio Oscar. Sorrentino, nelle sue prime dichiarazioni ha ringraziato gli attori, lo staff e il team di produzione del film, la sua famiglia, le città di Roma e Napoli e le sue fonti di ispirazione, rappresentate da Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talking Heads e Diego Armando Maradona. Infine ha dedicato il premio ai suoi genitori. 

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Emanuele Fantoni