LO SCANDALO DEI DIARI FALSI DI ADOLF HITLER

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30 anni fa, viene annunciato il ritrovamento dei diari di Adolf Hitler, notizia che incuriosì tutto il mondo.
I cosiddetti "diari di Hitler" sono un celebre falso storico. Un immenso scandalo. Nel 1983, la loro pubblicazione,  sulla celebre rivista Stern, fu uno dei più grossi scandali nella storia della stampa tedesca.

Nell'aprile del 1983, il settimanale Stern dichiarò di essere entrato in possesso dei diari segreti del dittatore nazista. Sarebbero stati scoperti dal giornalista Gerd Heidemann, che li aveva acquistati per la cifra di quasi dieci milioni di marchi dal pittore, illustratore e falsario Konrad Kujau. Secondo il quale, i diari facevano parte di un gruppo di documenti recuperati dalla carcassa di un aeroplano precipitato nell'aprile 1945, a Börnersdorf. I 62 volumi dei diari narravano la vita e i pensieri di Hitler, dal 1932 al 1945. Gerd Heidemann affermò di averli sottoposti al giudizio di alcuni dei maggiori studiosi del periodo, tra cui gli storici Hugh Trevor-Roper, Eberhard Jäckel e Gerhard Weinberg. Nel corso di una conferenza stampa del 25 aprile 1983 essi dichiararono autentici i diari. Inoltre, Trevor-Roper dichiarò:
« Sono sufficientemente certo che i documenti sono autentici e che la storia dei loro viaggi dal 1945 sia vera; di conseguenza, è chiaro che le tesi finora accertate sullo stile di scrittura di Hitler, sulla sua personalità e persino, forse, su alcuni eventi storici, possano dover essere sottoposte a revisione».
Dopo neanche due settimane, la verità venne a galla, quando furono resi noti i risultati delle analisi di due istituti che avevano esaminato il materiale con cui erano stati creati i diari. L'analisi chimica dell'inchiostro e della carta provò che entrambi risalivano sicuramente a un periodo molto successivo alla Guerra. Inoltre, un più accurato esame portò alla luce svariate inesattezze storiche, mentre lo stile stesso della scrittura corrispondeva solo superficialmente a quello di Hitler.
 
Fu uno scandalo. L'episodio creò una situazione molto imbarazzante. All'epoca, Trevor-Roper era il direttore della casa editrice del Times di Londra e, la sua posizione presentava un chiaro conflitto di interessi, poiché il Times, aveva già pagato una somma alta per avere l'esclusiva della pubblicazione dei diari nel Regno Unito.
Si scoprì che, il falsario, Kujau aveva relizzato molte copie di quadri di Hitler e che era diventato abilissimo nell'imitarne la calligrafia.
Travolti dallo scandalo, i capi redattori di Stern, Peter Koch e Felix Schmidt, si dimisero. Heidemann e Kujau vennero arrestati, processati per frode e condannati. Avendo confessato subito di aver scritto egli stesso i falsi diari, Kujau ottenne una condanna relativamente mite e, una volta scarcerato, sfruttò la notorietà acquisita per la vicenda guadagnando una discreta fortuna.

Heidemann, al contrario, venne trattato più duramente, poiché la corte era giunta alla conclusione che una parte dei 10 milioni pagati da Stern non fosse stata trasmessa a Kujau, ma Heidemann se ne fosse indebitamente appropriato, e la sua ostinazione nel negarlo venne considerata un'aggravante. Di recente però, gli eredi di Kujau, morto nel 2000, hanno ammesso che questa accusa contro Heidemann non era fondata, come provano delle registrazioni di telefonate che a Heidemann non fu permesso presentare al processo: si prepara quindi un processo di revisione della sentenza.
Anche la reputazione dello storico Hugh Trevor-Roper per il suo prestigioso avallo rimase assai appannato. Difatti in seguito dichiarò: "probabilmente, il pensiero di potere realizzare il sogno di qualsiasi storico del nazismo, quello di riuscire a spiegare una volta per tutte la personalità del dittatore nazista, gli aveva fatto abbandonare la cautela necessaria in questi casi".
L'ultimo volume dei falsi diari di Hitler fu venduto ad un'asta a Berlino il 23 aprile 2004 a un anonimo compratore per la cifra di 6.500 euro.

David Zahedi