IL DNA DELL' UOMO DI NEANDERTAL

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"Se si potesse reincarnare un Neandertal e porlo nella metropolitana di New York, opportunamente lavato, sbarbato e modernamente vestito, si dubita che potrebbe attrarre alcuna attenzione". (William Straus)
A Londra, il 10 luglio del 1997, i scienziati divulgano i risultati delle loro analisi del DNA di uno scheletro di Uomo di Neandertal. Il risultato delle analisi sostengono la teorie dell'evoluzione umana fuori dall'Africa, collocando l'Era africana da 100.000 a 200.000 anni fa.
Homo neanderthalensis, comunemente detto Uomo di Neandertal, fu un ominide strettamente affine all'Homo sapiens, che visse nel periodo paleolitico medio, compreso tra i 200.000 e i 40.000 anni fa. Il nome Neandertal proviene da
l nome dalla valle di Neander in Germania, dove vennero ritrovati i primi resti fossili. Fu un "Homo" molto evoluto, per l'epoca, dal comportamento sociale piuttosto avanzato, al pari dei sapiens di diversi periodi paleolitici. L'ultimo periodo della sua esistenza coincide con lo stesso Homo sapiens, la sua scomparsa in un tempo relativamente breve è un enigma tuttora insoluto e in fase di studio. Gli studi maturati nel 2010 fanno ipotizzare a una vicinanza genetica tra Homo neanderthalensis e Homo sapiens, incrociamenti che possono avere avuto luogo nel Vicino Oriente all'incirca tra 80 000 e 50 000 anni fa. Questa teoria è basata sulla presenza nell'uomo contemporaneo per una percentuale tra 1 e il 4% di materiale genetico specificamente neandertaliano.

David Zahedi