GERONIMO, IL VALOROSO CAPO DEI APACHE

Dom, 17/02/2019

Sono proprio i suoi avversari che gli diedero il soprannome di Geronimo.
Il NATIVO d'America, Geronimo (No-Doyohn Canyon oggi Clifton, 
l'attuale Nuovo Messico, 16 giugno 1829 - Fort Sill, 17 febbraio 1909) fu uno dei più importanti capi degli Apache, per oltre 25 anni contro gli Stati Uniti e la loro espansione verso occidente.
Fu educato secondo le tradizioni Apache: dopo la morte di suo padre, sua madre lo porta a vivere con i Chihenne, con i quali cresce.
- Nel 1846, a 17 anni, sposa Alope della tribù dei Nedni-Chiricahua, da cui avrà 3 figli.

Geronimo era chiamato anche Sognatore, in virtù della sua "presunta" capacità di predire il futuro, in poco tempo viene considerato uno stregone rispettato e un valoroso guerriero, sempre impegnato contro i soldati messicani. La sua ostilità verso i messicani era dovuta all'assasinio, nel 1858, di sua madre, sua moglie e dei suoi figli.
Si sposo per ben otto volte, oltre con la prima già citata si sposa con Chee-hash-kish, dalla quale ebbe 2 bambini, Chappo e Dohn-say, successivamente si sposa con Nana-tha-thtith, che gli da un figlio, poi con Zi-yeh, She-gha, Shtsha-she, Ih-tedda e Azul. Era famoso per il suo coraggio e per la sua capacità di sfuggire ai nemici, da ricordare la fuga fra le Robledo Mountains, nella quale si nascose in una caverna, oggi conosciuta come "Geronimo's Cave".  
Il capo Apache impegnato, per più di 25 anni, contro l'espansione verso l'occidente dei bianchi, si mette alla guida dell'ultimo gruppo di pellerossa intenzionati a non riconoscere l'autorità del governo degli Stati Uniti a Ovest. La loro lotta si conclude il 4 settembre 1886, giorno in cui in Arizona, a Skeleton Canyon, Geronimo si arrende al generale dell'esercito statunitense, 
Nelson Miles.
Dopo la resa viene imprigionato in Florida a Fort Pickens, e nel 1894 viene trasferito a Fort Sill, in Oklahoma.

Divenne molto celebre in età avanzata come personalità da ammirare, partecipa a numerose fiere locali come l'Esposizione Universale di Saint Louis del 1904, vendendo fotografie e souvenirs ispirati alla sua vita, ma non ebbe mai più la possibilità di tornare nella sua terra d'origine.
Fu anche protagonista della parata inaugurale di Theodore Roosevelt, eletto presidente nel 1905.
Il 17 febbraio del 1909, il grande guerriero, muore a Fort Sill per una polmonite.
Sul letto di morte confessò disse a suo nipote: "Non avrei mai dovuto arrendermi: avrei dovuto combattere fino a quando non fossi rimasto l'ultimo uomo vivo".
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David Zahedi