CONTROLLO PER NON SENTIRE, DI DR. RICCARDO CABONI

Dom, 07/01/2018

M. è una giovane donna di 32 anni, la sua caratterista principale è il controllo. La donna vive tutto nella sua testa e poco nel suo corpo, soprattutto nelle relazioni amorose ha una difficoltà a esprimere le sue emozioni. La scelta dei partner è ben precisa: M. solitamente sceglie compagni che può controllare, cioè compagni che le assicurino di non sentire. Partner poco maturi dal punto di vista emotivo, cioè persone che come lei non parlano il linguaggio delle emozioni.
Avere la sensazione del controllo dell’altro all’interno della relazione le dà la convinzione di essere più forte e non vulnerabile. M. è convinta che solo così può portare avanti una relazione.
L’aspetto del controllo nella donna. è molto forte poiché questo rappresenta per lei un modo per difendersi dalle relazioni amorose e amicali. M. è come se indossasse un’armatura nei rapporti, e tale vestiario le dà la convinzione e la sicurezza di non poter essere ferita. L’armatura la rende pesante e rigida nei movimenti.
Un secondo aspetto importante di M. è la paura di essere abbandonata dall’altro. Questa paura le spinge quindi a cercare garanzie e stratagemmi illusori per non essere lasciata. In linea con ciò la giovane usa nei confronti del suoi partner un linguaggio squalificante, ciò le fa credere di mettere alla prova il reale interesse dell’altro. Ovviamente questa è una fantasia, poiché l’unica garanzia che ha in questo modo è di continuare a non sentire e che l’altro vada via.
Il percorso di M. è stato un bellissimo viaggio alla scoperta delle emozioni.
Grazie a ciò la donna è riuscita a comprendere emotivamente la sua paura dell’abbandono, paura che apparteneva al suo essere bambina piuttosto che all’essere adulta. Superato il conflitto con queste due parti, non con poche difficoltà, M. si è aperta la strada del sentire dando maggiore spazio al suo essere adulta.
Il controllo sull’altro è andato piano piano diminuendo, così da lasciare più spazio alle sue sensazioni ed emozioni. In questo modo ha riscoperto una nuova forza dentro di sé. Non si sentiva più forte nel controllare l’altro ma si sentiva più forte nel sentire sé stessa e l’altro. Tolta l’armatura la giovane donna ha potuto riscoprire la sua femminilità e la sua grazia.


Dr. Riccardo Caboni