4 LUGLIO, 5 RICORRENZE DEGLI STATI UNITI
"Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per sé stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi vi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità"
(Thomas Jefferson, Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America, 1776)
lI 4 luglio è anche:
- l'anniversario di morte di John Adams (Braintree, 30 ottobre 1735 - Quincy, 4 luglio 1826), 2° Presidente USA
- l'anniversario di morte di Thomas Jefferson (Shadwell, 13 aprile 1743 - Charlottesville, 4 luglio 1826), 3° Presidente USA
- l'anniversario di morte di James Monroe (Monroe Hall, 28 aprile 1758 - New York, 4 luglio 1831), 5° Presidente USA
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l'anniversario della nascita di Calvin Coolidge (Plymouth, 4 luglio 1872 - Northampton, 5 gennaio 1933), 30° Presidente USA
Ma soprattutto, il 4 luglio, rapresenta la nascita degli Stati Uniti d’America. In quel giorno del 1776, a Filadelfia, venne ufficializzata la Dichiarazione d’Indipendenza delle 13 colonie britanniche dalla Corona inglese.
Siamo di fronte ad uno dei documenti più importanti della storia, segnando l'inizio di una grande nazione e un grande mito. Principi etici che riconoscono i diritti inalienabili dell’uomo come la libertà e l'uguaglianza, di un mondo vergine e incorrotto. Principi su cui si basò anche la rivoluzione francese.
Di fatto, il Congresso di Filadelfia, guidato da John Adams che morì proprio il 4 luglio di 50 anni dopo, rappresentò un momento di trasformazione della lotta dei coloni con la Gran Bretagna per la difesa dei propri diritti, in una vera e propria rivoluzione.
L'intento del documento non era quello della definizione di un nuovo governo e soprattutto non va confuso con la futura Costituzione degli Stati Uniti d'America. L'obiettivo era quello di rafforzare il supporto interno alla propria battaglia, incoraggiando l'intervento a proprio favore di alcune potenze europee, in particolare della Francia.
La dichiarazione fu scritta da Thomas Jefferson, che fu il principale redattore della prima bozza. Aderirono anche John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston e Roger Sherman.
L'originale della dichiarazione, ormai non più leggibile, è esposto nei National Archives di Washington, museo che custodisce molti documenti ufficiali, fatti che hanno segnato la storia degli Stati Uniti. La dichiarazione di indipendenza viene esposta al pubblico assieme alla Costituzione degli Stati Uniti e al United States Bill of Rights nella sala più prestigiosa, chiamata Rotunda.
Il documento può essere suddiviso in tre parti:
- nella prima vengono enunciati i principi dei diritti dell’uomo e della legittimità della rivoluzione
- un elenco di specifiche accuse circostanziate nei confronti di re Giorgio III d'Inghilterra.
- una formale dichiarazione d'indipendenza.
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Nella prima parte vi sono alcuni riferimenti ai principi illuministici e giusnaturalisti, tra cui il riferimento alla "legge naturale e divina" e al principio dell'uguaglianza: "Tutti gli uomini sono stati creati uguali", e subito dopo il riferimento ai "diritti inalienabili". Si fa inoltre riferimento al diritto del popolo di ribellarsi all'autorità costituita teorizzato da Locke: "è diritto del popolo modificarlo o distruggerlo".
La dichiarazione segnò l’inizio della Rivoluzione americana che, 7 anni più tardi, si concluse con la vittoria dell’esercito continentale di George Washington sulle forze di Giorgio III d’Inghilterra.
Successivamente, purtroppo una Dichiarazione così nobile e solenne, fu seguita dallo sterminio dei nativi americani e dalla schiavitù degli africani che macchiarono gli Stati Uniti d'America allo stesso modo di cui accusavano il Sovrano inglese.
Nonostante la discriminazione razziale gli Stati Uniti attirarono e attirano, tuttora, emigranti da tutto il mondo.